La ricetta originale della “cheesecake newyorkese” è quella cotta, preparata con formaggio (di solito uso un mix di Philadelphia e stracchino), uova, zucchero, succo di limone, il guscio di burro e biscotti e la copertura di frutta.
In questo caso sarà la presenza delle uova che, cuocendo in forno, daranno quell’inconfondibile texture untuosa e cremosa, che ben si sposa con il coulis di frutta... il mio preferito: quello ai lamponi.
La “cugina” della cheesecake newyorkese in forno è quella da frigorifero dove, non procedendo a nessun tipo di cottura, al posto delle uova si utilizza la gelatina (ovvero la colla di pesce).
E buona anche lei ma per me non c’è storia. La versione da forno è la migliore!
Ma siamo sicuri che le origini di questa intramontabile ricetta siano proprio americane?
In effetti no, la prima torta al formaggio di cui abbiamo tracce veniva servita agli atleti durante i Giochi Olimpici ma non quelli moderni di Atlanta, ma quelli antichi, che si svolgevano in Grecia. Pare infatti che già durante le Olimpiadi del 776 a.C. gli atleti dell’isola di Delos usassero rifocillarsi con una torta a base di miele e formaggio di pecora. Successivamente i Romani modificarono la ricetta, inserendo due dischi di pasta con al centro del formaggio dolce.
La versione moderna della cheesecake, come la conosciamo noi oggi, nasce però a Philadelphia nel 1872, ad opera del produttore lattiero-caseario James L. Kraft che, nel tentativo di riprodurre il famoso formaggio francese Neufchatel, ottenne una crema al formaggio altrettanto gustosa, diventata poi famosa in tutto il mondo con il nome di Philadelphia.
Questo formaggio spalmabile divenne l’ingrediente principale della moderna cheesecake, che si diffuse velocemente negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone dove è diventata un must della pasticceria.
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