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Radicchio: rosso?

Il radicchio rosso è il principe dell’inverno e trova il suo habitat perfetto nel Nord-Est.
Il Veneto è infatti uno dei più grossi produttori nazionali, tanto da vantare ben 5 varietà IGP sparse tra le zone di Treviso, Verona, Chioggia e Castelfranco.

Ma si fa presto a dire radicchio.
In natura si distingue in radicchio con foglie dal colore rosso, il radicchio variegato e il radicchio bianco. Precoce, variegato, tardivo: ce n’è davvero per tutti i gusti e tutte le ricette.

Ingrediente estremamente versatile, il radicchio consente un impiego praticamente illimitato in cucina: in generale ci permette di poterlo utilizzare sia da cotto che da crudo per ottenere differenti consistenze e si accompagna piacevolmente alla scamorza (magari leggermente scaldata), al taleggio e al gorgonzola.
Si sposa molto bene con i carciofi e con le cipolle rosse ed è spesso utilizzato nei risotti, in abbinamento alle noci ed allo speck.
Ultimamente ha fatto la sua comparsa anche nel mondo della pizza, per guarnire la versione in teglia o magari le focacce, in abbinamento a sapori dolci che possano creare un piacevole contrasto per il nostro palato.

Ecco alcune tra le più note varietà di radicchio rosso:
Il Radicchio Rosso di Treviso IGP precoce: una delle varietà più conosciute e apprezzate, ha le foglie lunghe e uncinate. È precoce perché rispetto alle altre varietà, si comincia a coglierlo a inizio settembre. Dal sapore leggermente amarognolo, è ottimo nei primi piatti, accompagnato dai formaggi o assieme al salmone.
Il Radicchio Rosso di Treviso IGP tardivo: conosciuto anche come il “Re dei radicchi”, a differenza di quello precoce, questo va colto in pieno inverno, dopo almeno due brinate, che gli conferiscono croccantezza e gusto. Si presenta con foglie allungate, una costola dorsale molto evidente, un colore rosso violaceo e la caratteristica punta arricciata. Croccante al palato, rilascia in bocca una lieve nota amarognola. Il modo migliore per gustarlo è in insalata, ideale da abbinare alla frutta secca come le nocciole o le noci o insieme al pollo. 
Il radicchio di Verona IGP: questa varietà è ben nota per la sua forma di ovale allungato, con foglie porpora e venature bianche dal sapore più dolciastro. Esiste sia in versione precoce che tardiva ed è il re dei risotti: buonissimo con riso integrale e gorgonzola, oppure con lo zafferano.

Il radicchio di Chioggia IGP: nelle qualità precoce e tardiva, si presenta con cespi tondi, un colore meno intenso rispetto a quello di Treviso e di Verona e con un  sapore amarognolo. Buono da gustare in insalata, magari abbinato a formaggi dal sapore intenso, come il gorgonzola o il taleggio.
Il radicchio Variegato di Castelfranco IGP: questo radicchio è un incrocio, creato a fine Ottocento, unendo il radicchio di Treviso con la cicoria scarola: infatti, l'aspetto è simile a quello di un cespo di insalata con macchie viola. A crudo, dà il suo meglio.
La rosa di Gorizia: tondo, con le foglie aperte da sembrare appunto un fiore, il cui sapore è intenso, appena amarognolo e la consistenza risulta croccante. È Presidio Slow Food

PROPRIETA NUTRIZIONALI
Come in tutti i frutti e le verdure di colore rosso-viola, anche il radicchio rosso contiene moltissimi antiossidanti, addirittura in quantità maggiori rispetto al mirtillo. In particolare, “alcuni flavonoidi tra cui luteina e zeaxantina, che proteggono gli occhi da danni che possono subentrare con l’età
L’elevato contenuto di acqua, unitamente alla fibra presente, favorisce la funzionalità intestinale per questo il radicchio è utile anche in caso di stipsi, mentre la presenza di inulina mantiene in salute il colon, promuovendo la crescita della flora intestinale e inibendo la proliferazione di batteri. Inoltre, la sostanza amara presente nel radicchio, l’acido cicorico, stimola la produzione di bile, favorendo la digestione, in particolare quella dei grassi, e sostenendo la funzionalità del fegato, che si mantiene così sano ed efficiente.

Il radicchio rosso fa anche parte dei cibi che fanno bene alla circolazione.
Infatti, gli antociani sono in grado di inibire l’azione di alcuni enzimi coinvolti nella demolizione delle fibre di elastina e collagene, che compongono la parete dei vasi sanguigni.

Tra le proprietà del radicchio ricordiamo anche quella di rafforzare le nostre difese grazie al ricco contenuto di vitamina C.
Attenzione però, perché per beneficiare delle proprietà del radicchio, bisogna consumarlo crudo.
In questo, per alleviare il sapore amaro, può essere messo a bagno qualche ora prima del consumo. Unica pecca: perderete la sostanza amara che contiene, che è quella che conferisce molte delle proprietà benefiche.
Se consumato cotto potete aggiungere un pò di zucchero per dargli una leggera caramellatura e contrastarne l’amarezza.

CONSIGLI DI ACQUISTO
Al momento dell’acquisto, bisogna prestare attenzione all’aspetto delle foglie, indice della freschezza del prodotto: non devono essere troppo scure o macchiate, non appassite e non troppo bagnate. Se non è possibile mangiarlo subito, il miglior metodo di conservazione del radicchio è in frigorifero, avvolto in un canovaccio e riposto in un sacchetto di plastica, per un massimo di circa 10 giorni.

Vi  chiederete perché sono così ferrata sul radicchio? Sto studiando tantissimo per un nuovo progetto con Trenta Editore ? stay tuned!