Mangiando carote ci si abbronza di più?
No, ma la pelle sta meglio!
Con l’arrivo dell’estate il consiglio di mangiare carote per favorire l’abbronzatura diventa quasi un tormentone. Ebbene, in realtà non esiste alcun alimento, neanche la carota, che “faccia abbronzare” questo perché l’abbronzatura è una reazione difensiva del corpo: quando ci si espone al sole infatti, le cellule dello strato più profondo dell’epidermide producono melanina, un pigmento scuro che passa nelle cellule più superficiali e va a formare uno strato protettivo contro i raggi ultravioletti.
Durante tutto questo processo, i raggi ultravioletti penetrano fino al derma e distruggono una parte del collagene e delle fibre elastiche, mentre le reazioni chimiche che portano alla produzione di melanina hanno come conseguenza l’aumento di radicali liberi, ossia molecole molto reattive, che accelerano il processo di invecchiamento della pelle.
Il beta carotene in tutto ciò non ha alcun legame con la melanina e con l’abbronzatura ma, essendo il precursore della vitamina A, può svolgere una rilevante attività antiossidante e proteggere dunque la pelle dall’azione dei raggi ultravioletti.
Durante il periodo della “tintarella”, consumare alimenti ricchi di questo particolare composto bioattivo come carote, albicocche, mango, peperoni, spinaci, sebbene non aumenti l’abbronzatura, non può che essere utile dunque per una pelle sana.
E se volete assorbire al meglio il betacarotene, il consiglio è quello di consumare le carote cotte e condite con un filo d'olio. Il betacarotene, infatti, è maggiormente “biodisponibile”, ovvero più facilmente assimilabile dal corpo, dopo una breve cottura ed è liposolubile.
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