Induisti e buddisti considerano i fichi dei frutti sacri, simbolo di verità e conoscenza; nell’Antico Testamento il fico era considerato un simbolo di fertilità al pari della vite; secondo la mitologia, invece, fu proprio una pianta di fico a “salvare” Romolo e Remo dalle impetuose acque del Tevere quando la cesta in cui erano adagiati si arenò proprio sotto una pianta di fico selvatico. Gli ellenici li consideravano afrodisiaci al punto che usavano il termine “sykon” (fico) per indicare i genitali femminili.
Queste storiche testimonianze ci fanno capire quanto il fico sia un frutto dalle origini molto antiche, e intorno al quale sono state tramandate tante storie, miti e leggende.
Ma siamo sicuri si tratti di un frutto?
Per essere precisi infatti, quello che noi definiamo frutto del fico è tecnicamente una infruttescenza, mentre i veri frutti sono i semini presenti all’interno della polpa.
Detto ciò, il fico, originario dell’Asia, oggi è ampiamente diffuso in tutto il mondo in una grande varietà di colori, gusti e consistenze.
La più comune è la “Ficus carica”, che specialmente in Italia, al Sud e in alcune zone della pianura Padana, si è acclimatata benissimo. Non stupisce dunque che anche le varietà italiane viaggino sull’ordine delle centinaia, due delle quali hannoaddirittura guadagnato la Denominazione di Origine Protetta (DOP):
• i Fichi di Cosenza, frutti essiccati coltivati nella parte nord della provincia
• i Fichi bianchi del Cilento
Per aiutarci dunque nell’arduo compito di fare delle distinzioni, possiamo suddividere i fichi in 3 grandi categorie, definite sulla base del colore e della morbidezza:
• fichi neri, asciutti ma tanto zuccherini
• fichi verdi, morbidi dalla la buccia molto sottile
• fichi viola dolci, delicati e molto succosi.
E poi ancora in base al periodo di maturazione e dunque troveremo per primi:
• i fioroni o fichi precoci, sviluppatisi da gemme dell’autunno precedente, che maturano a inizio estate
• i fichi veri o fòrniti da gemme primaverili che maturano a fine estate
• i cimaruoli formati da gemme estive che maturano in autunno
Per riuscire a scegliere i prodotti migliori, c’è però una regola comune molto efficace: scegliere quelli più morbidi e gonfi, con il picciolo sodo. Bisogna evitare invece i fichi troppo molli e che tendono già ad avere un odore acidulo ed è importante controllare che nella parte inferiore non vi siano principi di muffa e che non abbiano perso succo, il quale li fa fermentare velocemente.
Vanno conservati in frigorifero, meglio se in un contenitore ermetico foderato con carta assorbente.
In generale i fichi maturi non si conservano oltre 2 giorni.
Il modo più semplice per gustare i fichi è mangiarli freschi, da soli, senza aggiunte di altri ingredienti a meno che non si tratti di una fetta di prosciutto San Daniele!
E badate bene: la buccia è commestibile ed è anche molto dolce dunque non pelateli, lavateli semplicemente con acqua corrente, asciugateli con carta assorbente e mangiateli interi oppure tagliati a metà o a spicchi mentre.
Quando i fichi sono troppo maturi, se in quantità elevata, possono essere trasformati in confettura o cotti brevemente e consumati freddi come frutta cotta o utilizzati per una crostata.
Poiché risulta molto difficile reperire i fichi fuori stagione e conservarli per più di due giorni, è molto diffusa anche la pratica di essiccarli, per poi consumarli in ogni stagione dell'anno.
In generale, le varietà a buccia scura vengono consumate soprattutto fresche o trasformate in confetture. Le varietà a buccia bianca oltre che per il consumo fresco, sono destinate soprattutto all’essiccazione.
Ma vediamo quali proprietà hanno.
I fichi sono ricchi di potassio, ferro e calcio, oltre che di vitamina B6, vitamine del gruppo A, B1, B2, PP, C. La presenza del potassio ne fa un alimento che può aiutare a tenere sotto controllo la pressione del sangue, inoltre essendo una buona fonte di fibre favoriscono il buon funzionamento dell'intestino. I fichi hanno proprietà energizzanti e antinfiammatorie; fanno bene alla pelle, alle ossa e ai denti.
Sono supernutrienti ma contengono solo 47 calorie per 100 grammi che, essendo per lo più zuccheri semplici, sono facilmente assimilabili. Ricordiamo invece che i fichi secchi, essendo privati dell'acqua, oltre a essere molto più calorici (offrono circa 282 calorie ogni 100 grammi) hanno pure un alto indice glicemico, pertanto non sono adatti nelle diete dimagranti e per chi soffre di diabete.