Se volete farmi un regalo…preparatemi IL carpione.
E per mia fortuna, mi trovo nella regione giusta perché l’estate in Piemonte fa rima con carpione.
Non credo infatti esista una trattoria in questa zona d’Italia che in estate non proponga qualcosa in carpione anche se, la triade per eccellenza, prevede uovo, zucchine e cotoletta.
Altra precisazione va fatta sul tipo di marinatura che, nel caso specifico del carpione piemontese, prevede aceto, vino bianco, carote, cipolle, aglio e tanta tantissima salvia.
L’origine del carpione risale probabilmente al Medioevo (o addirittura all’antica Roma) e rispondeva alla necessità di conservare gli alimenti quando ancora i frigoriferi erano di là da venire, fino ad arrivare ai giorni nostri dove, nelle Langhe, era considerato uno dei capisaldi della cucina contadina. A portarlo in città sono state poi probabilmente le ragazze di provincia che venivano «a servizio» in cucina nelle case della borghesia torinese.
Negli anni ’60 e ’70 a Torino il carpione era uno dei cibi che si mangiavano d’estate sotto le «topie», che sono i pergolati, nelle «piole» (trattorie) o nelle bocciofile, in collina o lungo il Po.
Oggi, non si trova solo più nelle trattorie tradizionali, ma anche nei ristoranti stellati e…con mia grande soddisfazione, da noi, su ordinazione oppure a grande richiesta, nelle nostre cookin'experience!
Come vi ho detto il carpione è uno dei mie piatti preferiti ❤️, adoro cucinarlo e adoro mangiarlo.
Il mio segreto?
Un pizzico di esperienza, l’aceto di mele al posto di quello di vino (dona più delicatezza al carpione, rendendolo meno pungente) e come sempre, una buona dose di LOVE, PASSION AND ENERGY !
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