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Le basi dell'educazione alimentare

Eccoci a settembre!
Tutto riprende, più o meno lentamente, aggrappati ai ricordi e alle sensazioni vissuti in vacanza ci immergiamo pian piano nel nuovo anno che sta per ricominciare.
Tutti (quasi) pronti per risedersi chi alla propria scrivania e chi al proprio banco di scuola. 
Questo mese abbiamo pensato proprio ai banchi di scuola, ai più piccoli, e alla loro educazione. Un tipo di educazione che talvolta però viene sottovalutata: l’educazione alimentare.
L’alimentazione corretta non è una pratica utile al benessere psicofisico solo in fase adulta, ma anche e soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza per apprendere e stimolare una cultura alimentare che possa contribuire ad una crescita sana ed equilibrata.
Apprendere sin da bambini ad attribuire il corretto valore al cibo e abituarsi a mettere in atto delle sane abitudini a tavola sono un tassello fondamentale per l’educazione e la crescita dei bambini di oggi e quindi per gli adulti di domani.

Nei paesi occidentali, tra cui l’Italia, un dei maggiori rischi legati all’alimentazione durante l’infanzia è rappresentato dall’obesità. Alcune ricerche stimano che oggi la percentuale si aggiri intorno al 4%. Volendo considerare invece la popolazione infantile in sovrappeso la percentuale sale al 20%. Questi dati, in continua crescita, sono sicuramente allarmanti per il benessere fisico dei bambini e dei futuri adulti ma non va sottovalutata la sfera dei disturbi e delle patologie a livello psicologico correlati. Come è noto i problemi fisici legati al peso possono provocare disturbi alimentari, disturbi nell’accettazione del proprio corpo e conseguenti difficoltà sia a livello personale che relazionale. 
Alla base di questo problema si trovano diverse cause che vanno dalla predisposizione genetica alla scarsa attività fisica passando per errate abitudini alimentari. Abbiamo pensato quindi di fornirvi qualche consiglio utile nel mese per eccellenza dedicato alla scuola, quindi all’educazione, concentrandoci proprio su quella alimentare.
Il primo consiglio è per i genitori, sono i primi a dover mettere le basi creando delle regole, riuscendo a rispettarle in prima persona e farle rispettare con tutta la pazienza necessaria.
Sembra quasi scontato, ma la base consiste nell’incoraggiare i più piccoli a svolgere attività non sedentarie come quelle a cui siamo sempre più abituati a causa della tecnologia che ci costringe a stare fermi, seduti, sdraiati nelle nostre case avendo il “mondo a portata di mano”. E’ importante far capire che il mondo reale è quello che sta al di fuori dello schermo, dove si corre realmente, si suda e si sta all’aria aperta.
Oltre all’attività fisica è necessario strutturare parallelamente un corretto regime alimentare. Questo può risultare complesso dove ci siano già delle cattive abitudini da modificare.

Abbiamo parlato in passato di “junk food”, tradotto cibo spazzatura, che tanto piace ai bambini e crea delle vere e proprie dipendenze ma che risulta molto povero di vitamine, antiossidanti, acidi grassi essenziali e di tutti quegli elementi nutritivi fondamentali per una dieta equilibrata. Certo è che l’appetibilità è di gran lunga superiore rispetto a frutta e verdura, per questa ragione il consumo di merendine e snack dovrebbe essere ridotto al minimo se non addirittura evitato, proprio per riuscire ad inserire nella dieta, e far apprezzare, alimenti sani, naturali e ricchi di principi nutritivi indispensabili alla crescita. 

Anche le abitudini e i comportamenti dei genitori influiscono inevitabilmente su quelli dei figli, per questo uno stile alimentare corretto deve partire proprio dai più grandi. 

Pensiamo al “caffè al volo” del mattino prima di scappare al lavoro,  una banale abitudine come questa trasmette un modello ed un esempio errato al bambino, che non riuscirà a dare un corretto valore al primo pasto del giorno, considerato invece dai nutrizionisti il più importante. Senza dimenticare che un’abbondante ed equilibrata colazione garantisce salute, buonumore e un impatto positivo sulle capacità cognitive non solo per i più piccoli.
Il buon esempio della famiglia dunque, risulta fondamentale perché i bambini non si sentano forzati. Una buona educazione alimentare deve diventare spontaneità quotidiana. 

Infine torniamo sul tema del significato che il cibo può assumere a livello psicologico.
Durante l’infanzia i condizionamenti possono giocare un ruolo fondamentale sul comportamento e sulla personalità dell’adulto. E’ bene quindi per i genitori non utilizzare il cibo come castigo o ricompensa o addirittura come compensazione o consolazione. Per apprezzare e, nuovamente, dare valore al cibo comprendendo quanto e cosa si stia mangiando, è importante inoltre evitare distrazioni durante i pasti. Avere consapevolezza di cosa accade a noi e al nostro corpo è sempre fondamentale, non solo a tavola.
Tutto questo può essere agevolato anche dalla regolazione attraverso degli orari definiti per i pasti.

Tutte insieme possono sembrare tante regole da seguire ma, se consideriamo il ruolo fondamentale che il cibo e l’alimentazione hanno durante tutta la nostra vita e di come possono influenzare il nostro benessere, potremmo essere pronti a fare uno sforzo ed aggiungere anche questi tra i buoni propositi per questo nuovo inizio.