CHE COS’E’ IL FORAGING
A marzo la natura è pronta a risvegliarsi dal torpore invernale: il sole scalda la terra e scioglie la neve, le piante tornano in fiore e nascono nuove radici e germogli. Ecco che compaiono nuovamente sulle nostre tavole i fiori e le erbe spontanee!
Da sempre le piante selvatiche hanno avuto un ruolo importante nell’alimentazione umana, rappresentando in particolare l’unica fonte di sostentamento durante i periodi di carestie: foglie, fusti, germogli, fiori e radici, veniva utilizzato tutto così da ridurre al minimo gli sprechi. Una pratica incentrata sulla sussistenza e sul rispetto per la natura che negli anni è stata riconosciuta come vera e propria scienza sotto il nome di Fitoalimurgia.
Oggi la necessità è stata di sopravvivere è stata soppiantata da quella di ritornare in contatto con la natura e condurre uno stile di vita più green e sostenibile. Ecco quindi che questa pratica si è trasformata, ed è conosciuta oggi come Foraging.
PERCHE’ RACCOGLIERE
L’attività di Foraging offre numerosi vantaggi. Oltre che essere un ottimo esercizio per mente e corpo, è anche un modo per entrare in contatto con se stessi e – se praticato in compagnia – per condividere momenti e paesaggi. Da un punto di vista nutrizionale inoltre, il Foraging consente di essere informati sull’origine dei prodotti, prediligendo così un’alimentazione a filiera corta. Per praticarlo non occorre altro che delle forbici e una piccola zappa, oltre che un manuale da consultare, de sacchetti di carta in cui mettere le piante e dei cestini per trasportarle con comodità.
QUANDO RACCOGLIERE
Il periodo migliore è a inizio fioritura appena i fiori cominciano a schiudersi (è quando incominciano a svelare i primi colori che contengono il massimo dei loro principi attivi). Il momento della giornata più favorevole per la raccolta è alle prime ore del mattino nelle giornate di sole, in quanto la terra e le piante hanno il tempo di asciugarsi dalla rugiada e l’umidità della notte, poiché le piante quando sono bagnate perdono la loro aromaticità. È importante anche assicurarsi che i fiori siano in buone condizioni e non presentino muffe o insetti.
LE PIANTE IN CUCINA
La cucina selvatica in Italia è una cucina antica, espressione del territorio e della tradizione del nostro paese, oltre che essere un ottimo modo per dare il benvenuto alla primavera! In cucina questi alimenti vantano di una grande versatilità. Possono essere usate per farcire pasta fresca come i ravioli di borragine, fritti, farciti, oppure ancora per insaporire minestre e vellutate. Ad esempio la camomilla, se aggiunta in fase di cottura dei piselli in una vellutata, ne esalta il sapore in quanto dà una spinta alla dolcezza dei piselli e crea continuità tra i due sapori.
Per avere un prodotto più aromatico è necessario raccogliere le piante nelle belle giornate quando il sole ha asciugato la brina notturna, siccome l’acqua fa perdere l’aromaticità. Inoltre vanno consumate subito poiché tendono a deperire molto in fretta, ma volendo le si può conservare tenendole in frigo avvolte in della carta inumidita per non farle seccare.
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