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Il cibo, i superpoteri e le superstizioni

In alcuni casi si tratta di antiche e a volte bizzarre tradizioni che, con il passare degli anni, si sono tramandate da genitori a figli, in altri casi c’è chi ammette che grazie a determinati cibi la vita sia veramente cambiata: suggestione, fortuna oppure leggende metropolitane?
In Europa e in America la superstizione è molto più diffusa di quanto si creda, ed è un fenomeno che sembra in aumento, insieme a molte altre.
La forza trainante dietro a ciò che riguarda la magia, la superstizione, i rituali è il volere un maggiore controllo o una maggiore certezza.
Tutti noi tendiamo a cercare un qualche tipo di regola, o una spiegazione del perché le cose accadono.
A volte la creazione di una falsa certezza è meglio del non averne nessuna.
Il meccanismo mentale alla base della superstizione sembra essere molto economico: cerca di trovare semplici esiti causa-effetto per dare un senso al mondo.
Ci fa pensare cose del genere: ho indossato questa maglia l’ultima volta che ho passato un esame, quindi al prossimo dovrei indossarla di nuovo; se mangio questo cibo sicuramente avrò fortuna, quindi ne mangerò in abbondanza.
Generalmente questo meccanismo di pensiero porta a ricordare le volte che la superstizione ha funzionato e a dimenticare le volte che il legame tra pensiero superstizioso ed esito ha fallito, il che rafforza e conferma la veridicità del meccanismo stesso  dandoci sicurezza.
Questo ci permette quindi  di percepire un certo controllo su un mondo molto caotico, anche se le nostre azioni sono prive di significato.
Tra le innumerevoli credenze che possiamo incontrare tutti i giorni, troviamo anche quelle legati ai cibi che dovrebbero attrarre la buona sorte a Capodanno. Tutti desideriamo che l'anno nuovo sia migliore di quello che sta per chiudersi e perfino le persone più razionali e quelle meno inclini alle superstizioni cedono alla tentazione di mettere a tavola lenticchie ed uva per non correre il rischio che soldi e fortuna non arrivino.

Di sicuro, con le loro proprietà, alcuni di essi attirano già la buona salute, quindi vediamo insieme quali sono questi cibi, cosa rappresentano e quali sono i loro benefici reali.

Lenticchie

Con la loro forma tonda e appiattita ricordano le monete e perciò non possono mancare come auspicio di fortuna e ricchezza nell’anno che sta per iniziare.
Le lenticchie sono, insieme con ceci, piselli e fagioli, i vegetali più ricchi di proteine e hanno un alto contenuto di carboidrati. Ottima fonte di energia perché di elevato valore calorico, sono poveri di grassi e quindi indicati nelle diete ipolipidiche. Tra i loro pregi, inoltre, l'apporto di fosforo, ferro, vitamine del gruppo B e il contenuto in fibra alimentare.

Riso

Come le lenticchie, anche il riso con i suoi chicchi dovrebbe, secondo varie credenze, portare abbondanza per il prossimo anno. Oltre ad usarlo come ingrediente per le ricette, se ne può spargere una manciata sulla tavola oppure metterlo crudo in una ciotolina.
Di qualunque tipo sia, il riso è un alimento rinfrescante, disintossicante e ha un effetto blandamente astringente. Ha una digeribilità invidiabile, favorita dalla buona concentrazione di vitamina B. La sua permanenza nello stomaco è di circa di un’ora e quindi decisamente inferiore a quella di altri alimenti, come la pasta o la carne, che hanno bisogno anche di tre ore per venire digeriti.

Bietola

Molti popoli oltreoceano mettono in tavola per l’ultimo dell’anno verdure a foglia verde come le bietole, che ricordano i “verdoni”, quindi proprio i soldi. In Germania, Stati Uniti e Irlanda, invece, il cavolo è associato al denaro, forse per via del colore verde del “dollaro”.
Quasi totalmente priva di grassi, la bietola è ricca di acqua, vitamina A, K, C, beta carotene, magnesio, ferro e potassio. Ha, dunque, proprietà rinfrescanti, lassative, emollienti ed antianemiche. Rappresenta inoltre un ottimo alimento da consumare durante le diete dimagranti.

Mandarini

Oltre a ricordare l'idea del denaro, il tondo è simbolo di eternità e buon auspicio per una lunga vita. Perciò, tutti gli agrumi sono considerati portafortuna. Il mandarino cinese forse perché ha la forma di acini d'uva  e/o per il colore brillante che lo fa sembrare d'oro, è ritenuto un validissimo portafortuna.
La buccia è piena di limonene (principio antiossidante) che ha la caratteristica di ritardare l'invecchiamento della pelle.  Sempre dalla buccia si estrae un olio essenziale in grado di calmare l’ansia e combattere insonnia e ritenzione idrica. Molto ricco di vitamina C, essenziale per mantenere reattivo e vigile il cervello, il mandarino è anche ricco di fibre e carotene e possiede anche molte vitamine del gruppo B e vitamina A, oltre che una consistente percentuale di ferro, magnesio e acido folico. 

Uva

Simbolo di abbondanza e per questo non manca mai sulle tavole di Capodanno. Secondo alcune tradizioni, ogni acino d'uva rappresenta un mese diverso. L’uva è composta da pochissimi grassi e proteine, ma ricca di fibre, calcio, magnesio, ferro, potassio e di vitamina A, vitamina B e vitamina C. Discreto è il suo contenuto di acido folico. Inoltre, l'uva ha molti effetti positivi sul nostro organismo: svolge un'azione disintossicante, depurativa, diuretica, antiossidante, antinfiammatoria; aiuta a ridurre il colesterolo e a fluidificare il sangue, migliorando la circolazione. 

Melagrana

La mitologia greca narra che il melograno sia una pianta sacra per Giunone e per Venere. Ancora oggi viene ritenuto simbolo di fertilità e ricchezza per i suoi gustosi “grani” rossi che in cucina possono essere impiegati in numerosi modi. Il loro succo ha un sapore molto dolce, ideale per preparare confetture e per condire anche risotti, primi piatti e insalate.
Dal punto di vista nutrizionale, è particolarmente ricco di vitamina A e B ed il suo succo sembra giovare al buon mantenimento dell'apparato cardiovascolare.

Peperoncini

Rigorosamente rossi, sono fondamentali per scacciare la cattiva sorte. Il loro effetto scaramantico è  legato al colore associato al loro fuoco interno e alla forma appuntita capace di distruggere il “malocchio”.
Atzechi, Maya e Inca lo utilizzavano già come rimedio medicinale ed anche oggi molte specie hanno riconosciute proprietà mediche. Il contenuto in vitamina C, inoltre, è maggiore rispetto a qualsiasi altro frutto e sono presenti in quantità significativa anche le vitamine A, K, e B.